Domenica 17 novembre — 21.15
CINETECA MILANO ARLECCHINO
ALLA PRESENZA DELL'AUTORE E DELL'AUTRICE
HD - B/N, Colore, 74’
V.O. Italiano, Spagnolo, Arabo, Inglese
Regia
Bruno Bigoni, Francesca Lolli
Fotografia
Francesca Lolli
Montaggio
Bruno Bigoni, Francesca Lolli
Suono
Gennaro Muccioli
Musiche
Nicola Sapone, Santana Look, Luca Francini, Den Bass
Interpreti
Gianluca Civardi, Giancarlo Di Meglio, Salvatore Empoli, Omar Fathi, Azzab Ibrahim, Cherkaoui Filal, Hamza Guesmi, Guido Maleci, Cosmin Marin Moldovan, Karl Miguel Salcedo, Fernandez Neifi Santana Sanchez, Nicola Sapone, Corinna Agustoni, Giulia Battisti, Susan Bonotti, Benedetta Cesqui, Riccardo Magherini, Livia Villani e Debora Zuin
Produzione
IULMovie Lab, Altamarea Film Milano
Contatti
lolli.francesca@gmail.com
All'interno del carcere di Bollate, prende vita una rievocazione dell’Iliade di Omero e delle Troiane di Euripide. La peculiarità di questa rappresentazione è la fusione tra persone e personaggi: ogni detenuto si presenta come l’eroe che interpreta, incarnandone la personalità e le motivazioni come se fossero proprie. Questo processo porta gli attori a esplorare conflitti interiori e profondi moti dell’animo, dando vita a un’esperienza simile a uno psicodramma. La tragedia euripidea e l’epica omerica assumono così una nuova dimensione catartica, trasformandosi in un’espressione intima e soggettiva dei detenuti.
L’assenza di costumi e scenografie, e la mancanza di un ‘dietro le quinte’, permettono agli interpreti di fondere la loro realtà con quella dei personaggi. Le storie di Achille, Priamo e Ulisse si sovrappongono alle cicatrici e alle esperienze dei detenuti, e il carcere stesso diventa un palcoscenico simbolico in cui risuonano i dubbi e le incertezze umane universali che animano i protagonisti di queste guerre antiche. Secondo i registi, “L’Iliade ci costringe a ricordare qualcosa di scomodo ma inesorabilmente vero: per millenni la guerra è stata, per gli uomini, il momento in cui la vita raggiungeva la sua massima intensità e verità, un’occasione per cambiare il proprio destino e per elevarsi eticamente”.
Le uniche interpreti con un coinvolgimento dichiaratamente fittizio sono le donne, interpretate da attrici professioniste, che evidenziano il ruolo passivo e marginale dei loro personaggi come mogli, schiave, figlie e ostaggi. Questo nonostante sia proprio una donna, Elena, il celebre casus belli di tutta la letteratura epica occidentale.
— Arianna Tremolanti
Bruno Bigoni nato a Milano nel 1950, Bigoni è uno dei fondatori del Teatro dell’Elfo. Inizia la sua carriera registica nel 1983 con Live (insieme a Kiko Stella), seguito da Nome di battaglia Bruno (1987). Nel 1990 co-fonda la casa di produzione Minnie Ferrara & Associati. Tra le sue opere recenti si annoverano Sull’Anarchia (2015), Chi mi ha incontrato, non mi ha visto (2016), e My war is not over (2017), che ha partecipato al Torino Film Festival ed è stato finalista ai Nastri d’Argento. Nel 2022 ha realizzato 5 Stanze, seguito da La misura del coraggio (2023).
Francesca Lolli nata a Perugia, Lolli è regista, video artista e performer, diplomata alla Scuola di Teatro Arsenale e all’Accademia di Belle Arti di Brera in scenografia. La sua produzione esplora temi di genere e questioni sociopolitiche. Tra i suoi lavori recenti, Voglio vivere senza vedermi (2019, con Bruno Bigoni), Tre donne (2020, con Bruno Bigoni), La santa e la puttana (2021), Run, baby!!! (2022), e Oh, my tits (2023). Il suo cortometraggio HR+ ha vinto come miglior corto italiano all’Hacker Porn Film Festival nel 2020.