CINETECA MILANO ARLECCHINO
ALLA PRESENZA DELL'AUTRICE
Italia, 2024
Full HD, Colore, 78’
V.O. Italiano
Regia
Donatella Di Cicco
Sceneggiatura
Donatella Di Cicco, Guglielmo Trupia
Fotografia
Donatella Di Cicco
Montaggio
Guglielmo Trupia
Suono
Donatella Di Cicco
Produzione
EneceFILM
Contatti
info@enecefilm.com
Un Capodanno felice, il capitone, la bimba che un po' ne è curiosa un po' si spaventa, i fuochi d'artificio nel cielo di Napoli, i baci dell'anno nuovo. All'improvviso però quella stessa casa appare diversa, è vuota e silenziosa, mentre le mani della regista sembrano cercare tracce di qualcosa che forse è già divenuto un ricordo. Via Campegna 58 era la casa dei genitori dell'autrice, laddove lei è cresciuta, è stata figlia e poi mamma. Alla morte del padre deve svuotarla, e nell'indugiare in ogni angolo, quasi a scrutarne a fondo i minimi dettagli, è come se volesse portarsi quella vita passata con sé, racchiusa negli oggetti, nelle cose inutili che ogni casa accumula, fra le penne, i quadri, i vestiti appesi in ordine negli armadi, le fotografie in bianco e nero dei genitori giovani, belli, felici.
L'obiettivo esplora, osserva, guarda: è come se quei luoghi negli occhi di chi li ripercorre siano già distanti, quasi fossero divenuti estranei, degli sconosciuti. Che rimane allora in chi le abitate nelle stanze ormai anonime, destinati a altre persone che le reinventeranno?
Il tempo passa, è estate. Le due figlie della regista, Isotta e Anna Mia sono cresciute, la prima è seria, la seconda molto vivace. Giocano in campagna con le galline, litigano, sono vicine, sorelle. La vecchia casa di Via Campegna apre loro le porte, oggi ci sono due bambini, la mamma è accogliente, tutto è diverso nella luce del giorno.
“Cosa ricordi?” chiede alle figlie la regista, la piccolina nulla, la più grande qualche frammento, una memoria vaga che forse solo i fotogrammi hanno trattenuto. Lo spazio della casa si fa allora dimensione intima di un dolore, e la sua trasformazione dà voce al dolore del lutto, alla sua elaborazione, a quel flusso che è nell'esistenza e nella memoria come parte di sé e della propria storia. Fra le nuove pareti la vita scorre, e così fuori da esse. E in questo passaggio e condivisione di esperienze dalla madre alle figlie si schiude con dolcezza il senso delle immagini, la potenza del cinema.
— Cristina Piccino
Donatella Di Cicco (Napoli, 1971) è fotografa e filmmaker. Si diploma nel 1998 in fotografia all'Istituto Bauer di Milano e in seguito si specializza in arti multimediali del cinema e del video all'Accademia di Belle Arti di Brera. Il suo primo film, Molto segreto visibilmente nascosto (2009), vince il primo premio alla 27a edizione del Bellaria Film Festival. Nella sua ricerca privilegia le storie intime e personali, e soprattutto attraverso l'esplorazione della sua vita privata si confronta con temi universali.
Tra i suoi film: Daimon (2016), presentato al Biografilm Festival; Ventisette (2021), presentato alla Fondazione Museo del Cinema di Torino e alla Fondazione Merz. I suoi video e film sono stati selezionati da numerosi festival e istituzioni italiane e internazionali fra cui il Laceno d'Oro, Filmmaker Festival, il Museo Madre di Napoli, la Cinemateca Uruguaya a Montevideo, il Macro di Roma, la Fondazione B.a.D. a Rotterdam. Vive e lavora a Torino.