Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - LA MISURA DEL CORAGGIO di Gruppo Maelstrom, Bruno Bigoni
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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LA MISURA DEL CORAGGIO di Gruppo Maelstrom, Bruno Bigoni

martedì 21 novembre

ARCOBALENO FILM CENTER
Sala 2, 19.30

 

alla presenza degli autori e delle autrici

prima mondiale

 

Italia, Svizzera, 2023
Formati vari, colore, 52'
V.O. Italiano

 

REGIA
Gruppo Maelstrom
Bruno Bigoni

FOTOGRAFIA
Gruppo Maelstrom

MONTAGGIO
Gruppo Maelstrom

PRODUZIONE
Electric Film

PRODUTTORE
Bruno Bigoni

INTERPRETI
Chiara Toffoletto
Chiara Ferretti
Anek Speranza
Bruno Bigoni
Gruppo Maelstrom

CONTATTI
gruppomaelstrom@gmail.com

LA MISURA DEL CORAGGIO di Gruppo Maelstrom, Bruno Bigoni

Tre giovani filmmaker hanno un progetto di film con cui ritornare sulla storia della Resistenza dal punto di vista femminile cercando oltre la ricostruzione storica cosa ne è rimasto oggi. Andranno a filmare a Bussoleno, in val di Susa e mentre lavorano saranno a loro volta riprese da un altro gruppo di cineasti, tra cui Bruno Bigoni: non sarà il background del loro film, piuttosto un film che a sua volta che racconterà quel processo creativo. In questa moltiplicazione di piani narrativi si moltiplicano anche le questioni con cui confrontarsi, che riguardano il nostro tempo, la sua (possibile) narrazione, il suo passato, ciò che rimane; e soprattutto il senso delle immagini, la loro natura. Che cosa definisce lo sguardo femminile? Le tre ragazze faticano a conciliare “memoria storica e memoria individuale” e soprattutto a trovare un proprio spazio in quella memoria lì – persino la parola resistenza la sentono lontana. Dove cercare allora, quali direzioni prendere? Ci sono gli scritti di Ada Prospero Gobetti che è stata partigiana in quei luoghi; a questi si intrecciano pian piano le voci di altre donne che incontrano, che abitano la valle e che nel loro quotidiano mettono in campo nuove forme di resistenza. C'è la lotta contro i cantieri della Tav, l'alta velocità Torino-Lione e la devastazione che provoca nell'ambiente intorno - perché si deve avere rispetto e amore per i posti che si abitano. “Il movimento No Tav ha permesso di ritrovare il senso della collettività” dice Nicoletta Dosio, condannata e detenuta per le sue battaglie nel movimento No Tav – in cui è sin dagli inizi. Altre donne aiutano i migranti che attraversano la frontiera con la Francia e si oppongono alle persecuzioni di cui sono oggetto. Ognuno di questi frammenti è una storia possibile, e afferma un cinema aperto al mondo che non si sottrae al confronto con i suoi conflitti.

Bruno Bigoni (Milano,1950), è uno dei fondatori nel 1972 del Teatro dell'Elfo, e nel 1979 è fra gli ideatori di Filmmaker. Nel 1983 realizza il suo primo film, Live (co-regia Kiko Stella), e nel 1987 inizia la sua attività in campo documentaristico con Nome di battaglia: Bruno. Nel 1990 fonda insieme a Minnie Ferrara e Kiko Stella la società di produzione e distribuzione Minnie Ferrara & Associati. Tra i suoi film: Veleno (1993); Faber (1999) – con Romano Giuffrida; Cuori all’assalto (2003), Chiamami Mara (2005), L’attimo assoluto (2011); Il colore del vento (2012); Sull'Anarchia (2015); Chi mi ha incontrato, non mi ha visto (2016); My war is not over (2017); Voglio vivere senza vedermi (2019) co-regia Francesca Lolli; Cinque stanze (2023). 

Gruppo Maelstrom è un collettivo di giovani filmmaker della Lombardia e del Canton Ticino che si sono recentemente diplomati in diverse scuole di specializzazione del settore audiovideo. La comune situazione di precariato, la dimensione verticistica e inaccessibile del mondo del cinema, l’assoluta preponderanza dell’aspetto commerciale su quello artistico, hanno portato questo gruppo a collettivizzare questi sentori individuali in una critica ragionata al sistema audiovisivo, nonché ad immaginare un diverso sviluppo di questa professione. La forma di autorganizzazione e mutuo aiuto su cui si vuole basare quest’esperienza è da una parte finalizzata a razionalizzare alcuni aspetti e contraddizioni del settore cinematografico italiano e svizzero, dall’altra si impegna nello sviluppo di progetti personali e collettivi che farebbero altrimenti fatica a trovare spazio e a vedersi realizzati.

 

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