Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - CHUTZPAH - QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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FILM DI CHIUSURA
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CHUTZPAH - QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini

domenica 26 novembre

ARCOBALENO FILM CENTER
Sala 1, ore 21.30


alla presenza dell'autrice

 

Italia, Svizzera, 2023
Formati vari, colore, 70' 
V.O. Italiano

REGIA 
Monica Stambrini 

FOTOGRAFIA 
Monica Stambrini 

MONTAGGIO 
Paola Freddi 

MUSICA 
Diana Tejera & altri 

PRODUZIONE 
A Little Confidence srl 

PRODUTTORI 
Valerio Antonini
Raffaella Milazzo
Pietro Torcolini 

COPRODUZIONE 
Francesca Scalisi
Mark Olexa per DOK MOBILE 

CONTATTI
stambra@gmail.com 
raffaella.milazzo@gmail.com

CHUTZPAH - QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini

Una donna, la regista, in un momento di passaggio della propria esistenza, la fine della sua relazione d'amore che mette in discussione all'improvviso tutte le altre: quella con i genitori che si sono separati quando lei era bambina; quella coi due figli piccoli, specchio di come era lei quando ha sofferto la stessa separazione; quella con l'analista di cui non è più convinta e soprattutto quella con sé stessa. Uno spaesamento che la spinge a una ricerca inquieta, disordinata, piena di umorismo, e anche un po' “spudorata” come suggerisce la parola di origine ebraica scelta come titolo del film. Chutzpah sta per, infatti, per “spudoratezza” e questo esprimono le immagini del film – e il “gioco” con esse dell'autrice – girate in più formati nel corso degli anni (dieci), quasi un diario in cui i diversi momenti si sovrappongono gli uni con gli altri, in una ricerca che interroga l'intimità più segreta rendendola, anche grazie a questa condivisione, narrazione di una vita. “Mamma smetti di filmare” – dice uno dei due figli sulla spiaggia. Lei invece filma tutto, anche dettagli in apparenza senza importanza. Cosa cerca in quei frammenti, dove perdersi una volta in più? Ecco le domande mai poste alla madre, che a parlare della sua separazione ancora si commuove. “Cosa provavi a non potermi prendere in braccio?” chiede Monica riferendosi a un problema alla schiena che le impediva una serie di movimenti. Di nuovo lacrime. Il padre, di famiglia operaia, mentre la madre viene dalla alta borghesia, si era abbandonato alla sua epoca: le “porte aperte” – in casa e nel proprio vissuto – erano quegli anni Settanta di libertà di amori e dei corpi. Aveva funzionato? Le domande ne sollevano delle altre, non ci sono risposte ma soltanto tentativi di esistenza. Lei, Monica “mamma efficiente a settimane alterne e adolescente scatenata quando è sola” si muove leggiadra nonostante le emozioni, l'ironia è la sua forza. Si mette in gioco anche negli istanti di tristezza ridendo sempre un po' di sé, con le bollicine d’una coppa di champagne. E intanto le immagini si fanno racconto, toccano il nostro essere al mondo. E in quello spazio “privatissimo” riescono a parlare di ognuno di noi. (Cristina Piccino)

Monica L. Stambrini (Mountain View, 1970) si è laureata alla Scuola Civica di Milano. Con il cortometraggio Sshhh... vince al Torino Film Festival nel 1998. Nel 2002 realizza il lungometraggio Benzina, tratto dall’omonimo romanzo di Elena Stancanelli, in competizione al Torino Film Festival e al Toronto Film Festival. Del 2007 è il film tv Terapia D’Urto – episodio della serie Crimini per Rai2. Nel 2012 con Sedia Elettrica, il making of di Io&Te di Bernardo Bertolucci, partecipa al Festival di Venezia e di Rotterdam. Nel 2014 è tra le fondatrici de Le Ragazze del Porno – un progetto collettivo di film espliciti d'autore di registe italiane, per cui ha realizzato il cortometraggio Queen Kong (2016). Nel 2018 dirige e produce ISVN – Io sono Valentina Nappi.

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