L’estate, la campagna cremasca. Un tempo e uno spazio sono il perimetro, il “cortile” in cui giovani vite si incontrano e passano insieme le giornate. Stabilini le coglie in autentici momenti di confidenza o nella loro interazione con l’ambiente. Dalin è la ragazza che più spesso torna nelle inquadrature, un campo di forze dove si cerca un equilibrio, una composizione in cui il colore è un elemento espressivo fondamentale. Recitano le note di regia: “L’approccio è stato quello di filmare la maggior parte delle scene senza cercarle”. Ma non è solo il gruppo di giovani a mostrarsi in queste “cartoline animate”: ci sono le macchine agricole e soprattutto gli animali, la cui quotidianità costretta in gabbia sembra opporsi a quella dei ragazzi, nonostante anche tra loro sia riconoscibile una “vita in società”. I cicli naturali senza tempo si fondono con codici iper-contemporanei, quali sono i punti fermi e quali le trasformazioni storiche? Quanto quel mondo appartiene ai ragazzi, quanto è distante dai loro desideri? Il periodo estivo nella sua sospensione tinge il cielo di un’atmosfera crepuscolare, ed è già nostalgia. (Lucrezia Ercolani)

Riccardo Stabilini (Crema, 2001), vive e lavora a Izano (Isàa), nel territorio della bassa padana cremonese. Frequenta gli studi artistici durante i quali approfondisce l’audiovisivo e ne analizza la relazione con le arti visive contemporanee. La sua ricerca è atta a tradurre in opere l’identità complessa dell’io relazionato al territorio tramite la documentazione o ricreazione di contesti personali familiari, “tanto comuni quanto preziosi”. Produce le soundtracks per i suoi film.