Una ragazza cammina per strada, sembra affrontare la vita con leggerezza, si direbbe un po’ naive. Si fa seria però quando parla della sua pratica artistica: le questioni percettive, le sinestesie, la traduzione tra vista e udito sono al centro della sua ricerca. Alessandra è la protagonista del terzo episodio della serie Ritratto temporale, dedicata a “misconosciuti o emergenti protagonisti della pratica artistica contemporanea” scrive la regista Ilaria Pezone. Tra le due c’è una corrispondenza in cui si parte dalla biografia - Alessandra viene da una famiglia agiata, ha studiato in America dove le è nata la passione per le visual arts - per arrivare alla sperimentazione artistica vera e propria. E qui è la chiave del film di Pezone, che vuole “modulare riprese e montaggio sul soggetto e la sua opera”. Il montaggio diviene così la voce della regista, suggerisce, commenta, mostra il lavoro di questa giovane donna e con lei un’intera generazione di artisti. Nella vita di Alessandra, che sembra essere piuttosto pacificata, la ricerca del bello diviene motore al posto del conflitto, e cogliamo tutte le implicazioni pratiche della creazione nel momento in cui Pezone ci fa immergere nel processo e non nel prodotto. (Lucrezia Ercolani)

Ilaria Pezone (Lecco, 1986) è docente presso l'Accademia di Bologna. Si è laureata all'Accademia di Brera frequentando la specialistica in Cinema e Video.  Dal 2010 ha in attivo collaborazioni come operatore e montatore audio-video nella realizzazione di documentari. È autrice del volume Cinema di prossimità – privato, amatoriale, sperimentale e d’artista, Falsopiano 2018. La sua filmografia si compone di corti (Leggerezze e gravità, 2008; Greisttmo, 2010; 1510 – sogno su carta impressa con video, 2013; Concerto Metafisico, 2015; Con lievi mani, 2017, Luna in Capricorno, 2018), medi (Masse Nella Geometria Rivelata Dello Spazio Tempo 2012; Andare Tornando A Rilievi Domestici, 2011; Polittico Preludio Adagio Altalenante, 2009; Ego etiam advenus, 2013; Vedere Tra 2014, Asmrrrr Molesto, 2019) e lungometraggi (Indagine su sei brani di vita rumorosa dispersi in un’estate afosa – raccolti e scomposti in cinque atti, 2016; France – quasi un autoritratto, 2017), molti dei quali presentati a vari Festival.