Nel sud della California, al confine con il Messico, nel deserto di Sonora, l’industria agroalimentare sta compiendo un atroce disastro ecologico in una delle aree agricole americane più importanti. Siamo nella Valley Pride, nelle regioni di Coachella e Imperial Valley, dove il Salton Sea (il più grande lago californiano nato casualmente in seguito ad una alluvione all’inizio del secolo scorso) si sta prosciugando; le conseguenze saranno catastrofiche anche a causa dei materiali inquinanti presenti nei suoi fondali che presto si disperderanno nell’aria. La monocultura o l’irrigazione intensiva sono testimoniate dallo sguardo curioso e apparentemente neutro di Lukas Marxt, che delle relazioni tra l’uomo e la natura fa una delle costanti della sua poetica. Uomini che per resistere al sole e alle sostanze tossiche sono costretti a lavorare completamente mascherati, disumanizzati, operano a fianco di macchine sempre più grandi e complesse. E vicino a queste coltivazioni si stagliano le sagome dei palmeti, ormai completamente distrutti, bruciati dall’inquinamento. Ritmato dalla colonna sonora elettronica di Jung an Tagen, Valley Pride racconta un uso distorto della natura e mostra come gli interessi corporativi e le industrie saccheggiano senza pietà un territorio che non era nato per essere coltivato.(Antonio Pezzuto)

Lukas Marxt (1983, Austria) è artista e filmmaker che e lavora vive tra Colonia e Graz. Ha studiato Geografia e Scienza dell’ambiente all’Università di Graz e ha poi approfondito questi temi tramite gli studi audiovisivi alla Kunstuniversität di Linz. Ha ricevuto un Master of Fine Art al Kunsthochschule für Medien di Köln e ha frequentato il programma post lauream della Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia. I suoi lavori sono stati esposti e proiettati in numerosi musei e festival, tra i quali, recentemente, al Torrance Art Museum (Los Angeles, 2018), alla Biennial of Painting, Museum Dhondt-Dhaenens (Belgium, 2018), al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka (Croatia, 2018), al festival di Locarno e alla Viennale 2023.