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FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
EN
CONCORSO INTERNAZIONALE
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BACKGROUND di Khaled Abdulwahed

giovedì 23 novembre

CINETECA MILANO ARLECCHINO
ore 19.00
 

alla presenza dell'autore

 

prima italiana

 

Germania, 2023
2K, b/n, colore, 64'
V.O. Arabo, Tedesco
 

REGIA
Khaled Abdulwahed

SCENEGGIATURA
Khaled Abdulwahed

FOTOGRAFIA
Khaled Abdulwahed

MONTAGGIO
Khaled Abdulwahed

PRODUZIONE
pong film

PRODUTTORI
Alex Gerbaulet
Philip Scheffner

CONTATTI
gerbaulet@pong-berlin.de
azara05@gmail.com

BACKGROUND di Khaled Abdulwahed

Quando Khaled Abdulwahed inizia a registrare la voce di suo padre al telefono a Aleppo dove l'uomo è rimasto intrappolato, cadono le bombe. La conversazione si interrompe spesso, le parole del padre arrivano disturbate nei rumori di una linea precaria, ogni tanto scompaiono risucchiate dall'eco delle armi o dai violenti attacchi di tosse che sembrano togliergli ogni forza. Khaled è in Germania, ci è arrivato nel 2015 con una residenza di artista, e ha deciso di rimanervi affrontando - chiuso nei centri di accoglienza - il lunghissimo e complesso processo per avere i documenti. Ha cercato in ogni modo di far venire anche suo padre senza riuscirvi e così prova a distanza a raccoglierne la memoria. Finché all'improvviso quella conversazione si ferma: il padre di Khaled muore. Cosa rimane di queste tracce, di quella memoria che lui cercava fra le sue parole, i suoi ricordi, lungo uno specchio del tempo di una storia diversissima eppure comune? Il padre sessant'anni prima, quando era un ragazzo, aveva soggiornato nella DDR, la Germania dell'Est, a Lipsia dove adesso Khaled abita con la sua famiglia, e a Dresda. Studente di ingegneria, era stato invitato in qualche programma di scambio di studi tra paesi “amici” - quali erano allora la Germania socialista e la Siria. Per arrivarci ha viaggiato tra Turchia, Cecoslovacchia, Austria, “sempre con un visto”. A partire da una vecchia fotografia – il solo materiale di archivio che possiede – il figlio-regista prova a rimettere quel padre giovane, bello e pieno di aspettative per il futuro, al centro di una geografia che oggi lo esclude. Background si confronta con un’assenza che è il vuoto di immagini e di corpi smaterializzati dalla distanza, che vive nelle trasformazioni della storia e in un incontro impossibile affidato unicamente al flusso dei ricordi. L'autore mette in campo un dispositivo che interroga il proprio ruolo di artista, la sua ricerca personale e politica, la manipolazione – sempre esplicita – di paesaggi e vissuti la cui realtà nel presente appare cancellata per sempre. (Cristina Piccino)

 

Khaled Abdulwahed (Homs, 1975) è un artista, fotografo e filmmaker. I suoi lavori hanno partecipato a molti festival e mostre d'arte ottenendo numerosi riconoscimenti e premi. Jellyfish (2016), il suo primo lungometraggio in cui racconta la guerra civile siriana, è stato selezionato al Forum della Berlinale. Tra le sue opere i video Bullet (2011), Tuj (2012), Slot in Memory (2013), Backyard (2018). Nel 2020 co-realizza insieme a Amel Alzakout Purple Sea – presentato in concorso a Filmmaker. Background (2023) ha vinto il Grand Prix del Concorso internazionale al Fid Marseille 2023. Dal 2016 collabora con la casa di produzione pong, basata a Berlino. Vive a Lipsia.

 

 

 

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