Italia, 2010
DV/HD, colore e b/n, 80 min.
Regia
Claudia Cipriani
Riprese
Claudia Cipriani, Valentina Barile
Montaggio
Claudia Cipriani
con la supervisione di Valentina Andreoli
Soundmix
Federico Tentori
Grafiche
Claudio Tesei
Produttore
Niccolò Volpati
Produzione
Ghira Film
con il contributo di Ente Norvegese per il Commercio e il Turismo
Consiglio di zona 5 del Comune di Milano
Contatti
Filmmaker
Via Aosta 2/a
20155 Milano
Tel: +39.023313411
segreteria@filmmakerfest.org
claudia.cipriani@fastwebnet.it
"Baia del Re" è il vecchio nome del quartiere milanese Stadera. Negli anni '30 i suoi abitanti lo scelsero in onore alla spedizione che tentò l'esplorazione del Polo Nord in dirigibile dalla Baia del Re nell'Artico. Il quartiere era infatti situato all'estrema periferia della città: un luogo desolato, nebbioso e freddo come una landa polare. Da allora la città è cresciuta ed il quartiere si trova ormai alle porte del centro, ma rimane ancora sul confine tra emarfinazione e integrazione, tra degrado e riscatto. E' questo ambiente popolare, all'interno di un'associazione chiamata proprio Baia del Re, che nasce un piccolo dopo scuola per adolescenti che il gergo istituzionale definisce " a rischio devianza". Nel gruppo di adolescenti spiccano George e Valentina che, superata l'iniziale riluttanza, cominciano a famigliarizzare con la baia e con gli insegnanti, in particolare con Claudia, che riprende le lezioni con la videocamera. L'incontro tra Claudia e Valentina sarà quello più ricco di sorprese e conseguenze, tanto che alla fine le due intraprenderanno un lungo viaggio insieme verso le più lontane periferie geografiche e dell'anima.
Dichiarazione dell'autrice
Quando ho conosciuto Valentina, George e gli altri ragazzini all'Associazione Baia del Re, ho deciso di filmarli senza sapere esattamente cosa avrei fatto delle riprese, ma percepivo che in quel momento, con quei ragazzini, la Baia diventava un luogo speciale e volevo riuscire a catturare quell'energia. Il fatto di essere diventata a un certo punto uno dei soggetti filmati, e dunque l'aver vissuto il ribaltamento dei ruoli tra chi filma e chi è filmato, non solo ha generato un involontario espediente narrativo che ha movimentato il racconto, ma mi ha anche permesso di giocare un po' con la grammatica del linguaggio documentaristico e con la mescolanza delle modalità di rappresentazione. Il mio diventare protagonista è diventato a poco a poco, uno degli aspetti più importanti nell'economia del racconto: sono capitata in un luogo dove mio compito era curare e filmare e alla fine io stessa sono filmata e curata.
Note biografiche
Laureata in filosofia, Claudia Cipriani ha frequentato i corsi della Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Giornalista professionista, ha collaborato per diversi anni con quotidiani e mensili a tiratura nazionale. Ha lavorato in qualità di regista per Sky - Sailing Channel ed è stata consulente per mostre allestite presso la Triennale di Milano. Ha realizzato i documentari La guerra delle onde (2008), Ottoni a scoppio (2003, menzione speciale Premio Libero Bizzarri) e il corto Danae (2005).