Canada, 2013
Super 8, colore e b/n, 22 min.
Regia
Mike Hoolboom
Sceneggiatura
Mike Hoolboom
Fotografia
Mike Hoolboom, Steve Sanguedolce, Philip Hoffman, John Price
Montaggio
Mike Hoolboom
Suono
Phil Strong
Musica
Machinefabriek, Jasper Tx, John Greyson
Produzione
Mike Hoolboom
Proiezione
Domenica 1 dicembre ore 16.00,
Spazio Oberdan
Un volto che emerge appena da un’oscurità nebulosa, come una maschera mortuaria impressa nella grana del 16mm: la cinepresa va di mano in mano in un misterioso rito di passaggio. A partire da questo rullo, girato anni fa durante la visita a un amico che stava per andarsene, mescolando found footage ai propri diari in pellicola, dialoghi scritti e registrati con personaggi assenti o presenti, Mike Hoolboom ha assemblato un canto di vita e di morte, di amori perduti e di una malattia persistente, con dolcezza, onestà e la dolorosa consapevolezza di chi da decenni vive come un sopravvissuto o un fantasma. Un dialogo tra il regista e un amico artista, entrambi affetti da tempo dal virus dell’HIV, accompagna il flusso di immagini in cui i fantasmi del passato e del presente sembrano potersi rincontrare.
Note biografiche
Mike Hoolboom (Toronto, 1959) è un filmmaker canadese. Fin da giovanissimo realizza filmati in Super 8 e durante il college si distingue per i suoi lavori sperimentali, incentrati in particolare al tema del corpo. Nel 1989 gli viene diagnosticato l’HIV e nei sei anni successivi realizza 27 film, due dei quali (Frank’s Cock, 1993 e Letters From Home, 1996) ricevono il premio per il miglior cortometraggio canadese al Toronto Film Festival. Più di recente si dedica alla tecnica del found footage con varie declinazioni, dalla biografia (Tom, 2002), al film-saggio (Imitations of Life, 2002; Lacan Palestine, 2012).