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Retrospettiva su Ross McElwee

 

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Il cinema di Ross McElwee

 

 

Retrospettiva Filmmaker Festival 2013
in collaborazione con il Comune di Milano, settore Cultura
Provincia di Milano, Ministero dei Beni Culturali

 


"Filmo la mia vita per avere una vita da filmare”
Ross McElwee

 

 

«Posso vivere mentre sto filmando?» Da questa domanda semplice quanto radicale nasce il cinema di Ross McElwee che ha trasformato la sua vita quotidiana in una storia emotiva degli ultimi quarant'anni della società americana. Con un piglio ironico che ha spinto in tanti a considerarlo “il Woody Allen del cinema documentario” e grazie a una struttura libera e ricorsiva che lo avvicina a “un Proust con la macchina da presa”, McElwee rompe le barriere tra home movies e documentario creando diari visivi delicati e intensi, carichi di riflessioni metacinematografiche e ontologiche.

Il cinema di Ross McElwee è centrale nell'analisi del riutilizzo del footage, attorno al quale proprio in questi ultimi anni ruotano i lavori di giovani filmmaker e artisti. Anche per questo Filmmaker – che da vent'anni dedica retrospettive ai maestri del cinema del reale in piena attività (da Wiseman a Van Der Keuken, da Claire Simon a Eyal Sivan, dai Dardenne a Seidl, fino a Wang Bing) – ha scelto di portare in Italia l'integralità delle sue opere.

Ross McElwee (Charlotte, North Carolina, 1947) è autore di una decina di documentari, perlopiù dedicati alla sua famiglia. Alcuni, come Sherman’s March (1986) e Bright Leaves (2003), sono diventati dei veri e propri istant classic e il cineasta è ormai ospite fisso della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dove ha presentato Photographic Memory (2011). La grandezza di McElwee risiede nella capacità di valorizzare il proprio personale punto di vista sulla realtà, partendo dal microcosmo familiare per aprire la propria riflessione all'universalità di interrogativi e sentimenti umani. In Time Indefinite (1997) i suoi primi anni di matrimonio e l'improvvisa scomparsa del padre diventano l'occasione per indagare la persistenza della vita e la consistenza dell'immagine; in Bright Leaves (2003) un'indagine sull'albero genealogico di famiglia si interseca con la realizzazione di un film hollywoodiano degli anni '50, per sfociare in una riflessione sull’industria e la cultura del tabacco.

I film di Ross McElwee hanno partecipato ai festival di Cannes, Berlino, Venezia, Vienna, Rotterdam, Cinéma du Réel di Parigi, Festival dei Popoli di Firenze, Festival del Nuovo Cinema di Pesaro e Filmmaker Festival di Milano. Retrospettive del suo cinema hanno avuto luogo presso il Museum of Modern Art, l'Art Institute di Chicago, il Museum of the Moving Image di New York e gli Stati generali del cinema documentario a Lussas, Francia. Ross McElwee è docente di cinema all'Università di Harvard, dove dal 1986 è professore presso il Dipartimento di Studi visivi e ambientali.

Filmmaker proietterà l’intera opera di McElwee e ospiterà un laboratorio tenuto dal cineasta, che sarà in Italia dal 30 novembre al 6 dicembre. Un volume con intervista e contributi critici originali sarà edito da AgenziaX. La retrospettiva porta per la prima volta in Italia l'opera di un interprete del presente, che sarebbe auspicabile far circuitare, come è già avvenuto per diverse retrospettive di Filmmaker, nei luoghi più rappresentativi per la diffusione del cinema d'autore, come la Cineteca di Bologna, la Cineteca Nazionale di Roma, la Fondazione Alaska a Bergamo.

 

DATE PROIEZIONI FILMMAKER FESTIVAL (MILANO):
 

Sabato 30 novembre, ore 20.00, Spazio Oberdan
Bright Leaves (2003)

Domenica 1 dicembre, ore 17.00, Spazio Oberdan
Sherman's March (1986)

Lunedì 2 dicembre, ore 16.30, Cinema Palestrina
Backyard (1984)
Charleen (1977)

Mercoledì 4 dicembre, ore 15.30, Spazio Oberdan
Something to Do With the Wall (1990)

Giovedì 5 dicembre, ore 17.00, Spazio Oberdan
Time Indefinite (1993)

Sabato 7 dicembre, ore 15.00, Spazio Oberdan
Six O'Clock News (1996)

Domenica 8 dicembre, ore 14.30
Photographic Memory (2011)