sabato 25 novembre
ARCOBALENO FILM CENTER
Sala 2, ore 19.30
alla presenza dell'autore
Italia, 2023
2K, colore, b/n, 14'
V.O. Italiano
REGIA
Loris G. Nese
SCENEGGIATURA
Loris G. Nese
MONTAGGIO
Chiara Marotta
SUONO
Davide Maresca
INTERPRETI
Francesco Di Leva
Tancredi Marotta
Lorenzo Filosa
Francesco Cifelli
VOCE NARRANTE
Francesco Di Leva
PRODUZIONE
Lapazio Film
PRODUTTRICE
Chiara Marotta
CONTATTI
lapaziofilm@gmail.com
Z.O., la “zona orientale” di Salerno cresciuta nella speculazione “disordinata, senza servizi” fino a diventare una non-città. È lì che vivono Biscotto, Banana e Bambolina – quest'ultimo la voce narrante, che è quella di Francesco Di Leo – tre adolescenti figli di famiglie della criminalità organizzata. “Quando avevo quindici anni le cose pericolose mi facevano stare bene perché mi facevano sentire parte di qualcosa” dice Bambolina. È dunque il suo un racconto al passato, nella distanza del tempo, la fine degli anni Novanta, che permette al protagonista di tornare su un vissuto doloroso e su una cesura che determina le scelte del suo futuro. Bambolina dei tre è quello considerato debole, “la femminuccia”, il padre è morto ammazzato, lui si piglia spesso le botte di Biscotto, che invece è il capo, suo padre è in galera per omicidio. I tre hanno un piccolo rifugio, “il cleb”, “dove non esisteva niente” cioè dove non c'era il mondo di fuori: solo la Playstation e la Salernitana – che però precipita in serie B. E poi? Un giorno spuntano dei fuochi di artificio pesanti, sembra un caso e invece fa parte di un piano: li fanno saltare in una fabbrica, questioni di appalti – “io non ne capivo niente”. Ma il piano va male, arriva la polizia, nella fuga la rabbia di Bambolina messo da parte aggredisce Biscotto e accade qualcosa che cambierà tutto. Per sempre. Nese ritorna alla propria autobiografia – anche lui viene dalla stessa zona di Salerno e con una vicenda famigliare vicina a quella dei suoi personaggi, trasformando l’esperienza personale in una narrazione collettiva, che riguarda i vissuti dei singoli e quello dell'intera città nel suo divenire. L'uso dell’animazione, con la tecnica rotoscope, a cui si mescolano materiali d’archivio e fotografie, rendono questa relazione ancora più potente: è sul bordo di un dialogo tra la realtà e la sua messinscena, in quella grana che si fa storia, passato e presente di un Paese e delle sue mai sanate contraddizioni: il nostro. (Cristina Piccino)
Loris G. Nese (Salerno, 1991) ha esordito nel 2019 con Quelle brutte cose, ritratto di una figlia non in grado di ribellarsi al peso dell'educazione famigliare. A questo seguono Malumore (2020), racconto di un quartiere “assediato” da un sentimento negativo, e nel 2021 Il turno (firmato insieme a Chiara Marotta). I suoi lavori sono stati presentati e premiati in numerosi festival italiani e internazionali, dalla Sic – Settimana Internazionale della Critica di Venezia al Sundance. È autore di videoclip, lavora per produzioni di serie documentarie, ha realizzato progetti audiovisivi per musei.