Potremmo essere in una qualsiasi città nel mondo, ma questa è Milano. Una ragazza cinese studia all’Università, non ha ancora idea del proprio futuro, vive con quattro gatti, festeggia da sola a casa il Capodanno cinese preparandosi dei ravioli e accendendo stelle filanti sul balcone. Tutto sembra perfetto, il solo problema sono le telefonate della madre e della sorella che vogliono sapere cosa succederà dopo la laurea. Se la ragazza tornerà in Cina, se si sposerà, se darà una mano alla sorella che deve gestire da single un figlio e un lavoro dove non viene garantito il riposo durante il week end. Buon anno non racconta uno “scontro di civiltà”, ma mette in scena con semplicità e leggerezza diverse prospettive di vita (la Cina con il lavoro e il peso della famiglia; l’Italia con i prezzi alti, e la distanza da casa) e soprattutto il desiderio e le difficoltà di una donna che vuole decidere da sola (e con i suoi tempi) il proprio futuro. Ma la sua non è una battaglia singola. Come lei è controllata da una madre che ha già ben preciso in mente quale dovrebbe essere il percorso di vita della figlia, così si rende conto, nel piccolo, che anche lei esercita il controllo verso i suoi quattro gatti; che anche lei ha in mente quale è la vita migliore per loro. E decidendo di reagire a questo, riafferma il diritto di ciascuno di noi di poter girare per il mondo, guardando e annusando quello che sta intorno. (Antonio Pezzuto)

Yichun Ma (Shandong, 1995) ha studiato Arte Pubblica al Dipartimento di Design dell'Università Normale dell'Est della Cina a Shanghai. Dal 2020 frequenta Nuove Tecnologie del Cinema e del Video all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.