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NOVEMBRE 2025
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SCOPRI I FILM DEL FUORI CONCORSO FMK 25

 

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SCOPRI I FILM DEL FUORI CONCORSO FMK25

 

Sei proposte, sei sguardi diversi che mettono al centro la cronaca, l'analisi, la letteratura, le

immagini cercando le fratture invece che le risposte “semplici” alle domande del nostro tempo.

 

Put Your Soul in Your Hands and Walk narra Gaza e il genocidio attraverso il dialogo fra la regista Sepideh Farsi, iraniana della diaspora, e Fatima Hassona, giovane giornalista e fotoreporter palestinese che sta a Gaza City assediata dagli israeliani. Fin dai primi scambi a distanza fra le due donne, il film racconta la distruzione. Lo fa con le parole di Fatima, col suo bellissimo sorriso, che si apre generoso sul suo volto nonostante le bombe esplodano a poca distanza. La sua speranza era quella di “trovare la bellezza anche tra le macerie” e far vedere con le sue foto la realtà di Gaza al mondo. Perché i palestinesi non siano soli nel loro dolore dobbiamo essere noi che a Gaza non siamo, a guardare. Come mostrare allora il genocidio, la tragedia del nostro tempo? Put Your Soul on Your Hand and Walk osa guardare nell’inferno della guerra senza filtri, attraverso semplici videochiamate. Fino al finale, quando Fatima e la sua famiglia vengono uccise dall'esercito israeliano, lo scorso aprile.

 

Alla stessa domanda, “come parlare del genocidio?” prova a rispondere dall'interno di Israele Nadav Lapid in Yes, uno spietato smascheramento della società israeliana, delle sue viltà, delle sue responsabilità. Lapid, israeliano che ha scelto di vivere a Parigi, da sempre molto critico verso il suo Paese dove è poco amato, in uno stile punk e dissonante, accetta senza compromessi la responsabilità di realizzare un film nell’oscenità di un paese genocidario, colpevole del massacro quotidiano di migliaia e migliaia di palestinesi e dell'apartheid. Uno dei casi cinematografici dell'anno.

 

Si può filmare la letteratura? È il punto di partenza per Claire Simon in Ecrire la vie. Annie Ernaux racontée par des lycéennes et des lycéens. Lo sguardo della regista francese incontra la scrittura di Annie Ernaux. Entrambe attive nella pratica del femminismo e narratrici di vite mettono le loro sensibilità artistiche alla prova della realtà. Filmando in diverse scuole della Francia, fra le giovani e i giovani liceali che leggono i testi di Ernaux, Premio Nobel per la letteratura nel 2022, Simon ne cerca la corrispondenza coi loro vissuti che esprimono le questioni universali: rapporti famigliari, ricerca di sé, identità di genere, sessualità. La parola letteraria è restituita al presente, viva, come

uno spazio in cui riconoscersi.

 

È un film saggio Leibniz – Chronicle of a Lost Painting di Edgar Reitz, nel quale il grande regista tedesco, autore di Heimat, oggi più che novantenne, spostandosi indietro nei secoli esplora il ruolo delle immagini e il loro potere di rappresentazione, Al centro di questa nuova “cronaca” vi è la figura di Leibniz che la regina Carlotta di Prussia vuole far ritrarre da un famoso pittore. L’artista e Leibniz però non si intendono: il primo cerca la somiglianza, il secondo la considera una mascherata. Così la sovrana chiama una giovane artista olandese che, invece di riprodurre le sembianze del filosofo, cerca di cogliere il mistero dell'uomo, e il film prende il volo.

 

Con Il damo, in prima mondiale, Luca Ferri, autore eccentrico nel panorama del cinema italiano, realizza un nuovo capitolo nella sua ricerca di visioni e forme strabiche. L’intreccio di tre solitudini metropolitane viene orchestrato tra pieni e vuoti, equilibri impossibili e una grande attenzione agli spazi di un teatro domestico che rimane sulla soglia.